Problemi della fisica matematica by Andrej N. Tichonov,Aleksandr A. Samarskij,Boris M. Budak
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Eppure è proprio il moschetto che affermò definitivamente il primato delle armi da fuoco su quelle bianche. 48 Ora che la fanteria era giunta a sfruttare la potenza di fuoco assai più della forza d’urto, le formazioni profonde, che erano nate con la picca, vennero definitivamente abbandonate a vantaggio di quelle lineari. Già alla fine del Seicento un battaglione non schierava più i suoi uomini su una profondità di sei, otto o dieci file, come accadeva ancora al tempo della guerra dei Trent’anni, ma su quattro, al massimo cinque file; una formazione ancor più estesa e sottile, su tre sole file, fu adottata da tutti gli eserciti intorno alla metà del Settecento.
Determinante per convincere i comandanti più conservatori a fare a meno della picca fu l’invenzione della baionetta che, fissata alla canna del moschetto, permetteva a un reparto bene addestrato di tener testa alla cavalleria anche in un combattimento all’arma bianca. La baionetta primitiva, entrata in uso verso il 1650, s’innestava semplicemente nella canna del moschetto, e dunque impediva di sparare. All’inizio questo inconveniente fu giudicato giustamente trascurabile rispetto ai vantaggi, ma intorno al 1720 qualcuno scoprì che fissando la baionetta a un anello di metallo era possibile infilarla sulla canna senza impedire di sparare, e questo principio semplicissimo non è più mutato fino a oggi, quando le baionette non sono più fissate alla canna di primitivi moschetti, ma di sofisticati fucili mitragliatori.
5. La guerra navale Nel corso del Cinquecento e nel Seicento si accentua sempre di più il divario fra la guerra navale nel Mediterraneo e quella oceanica. La prima è combattuta con navi e mezzi che rappresentano in sostanza un aggiornamento di quelli in uso fin dall’antichità; mentre l’area atlantica è il laboratorio in cui prende forma un modo interamente nuovo di navigare e di combattere sul mare. 1. Il Mediterraneo Nel Mediterraneo, dove la guerra è innanzitutto quella combattuta dalle potenze cattoliche contro le squadre del sultano turco e dei pirati barbareschi del Nordafrica, la nave da guerra più comune è ancora la galea a doppia propulsione, munita cioè sia di vele che di remi, non troppo diversa dalle triremi dell’antichità.